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Il caso di Federica N. – dare una svolta alla carriera

13.12.2022

Federica N. (nome di fantasia per proteggere la privacy), 36 anni, sposata con un figlio in età scolare e uno in arrivo, operava in una piccola azienda di sviluppo software per istituti finanziari, della quale era socia, e possedeva un’ottima esperienza in realtà di maggior dimensione nell’ambito assicurativo, nonché esperienze interessanti in ambito accademico. Presentava inoltre un curriculum di tutto rispetto. Si è presentata telefonicamente affermando: «Sto cercando un coach per aiutarmi a decidere come procedere con la mia carriera. Ho un dottorato in informatica e aspetto il mio secondo bambino per fine maggio. Sto cercando un lavoro per ottobre e voglio definire quale tipo di lavoro vorrei fare».

All’inizio del percorso di career counseling si presentarono vari temi: la ricerca di un lavoro che la soddisfacesse, il fatto che non sapeva come regolarsi riguardo a una contrattazione di un interessante posto di lavoro che le stavano offrendo (e che da un lato non avrebbe voluto perdere finché non avesse deciso bene che strada prendere, dall’altro le presentava diversi punti interrogativi); infine le sue certezze relativamente alle sue capacità erano state incrinate da commenti poco chiari da parte di suoi precedenti colleghi e capi (quando lavorava nel campo delle assicurazioni).

Il percorso si è svolto in dodici incontri di un’ora – un’ora e mezza ciascuno, intervallati da scambi di varie e-mail e da molto ‘homework’ da parte di Federica (il tutto nell’arco di tre mesi e mezzo). Abbiamo focalizzato il tema più urgente (come gestire la proposta di lavoro in essere) e per far questo era importante che lei avesse in chiaro quali aspetti di quel lavoro la attiravano per quel lavoro e quali invece no, e quale obiettivo si poneva rispetto al colloquio che si stava avvicinando. Abbiamo cominciato a indagare quali fossero gli aspetti che potevano soddisfarla nel lavoro in generale (e in quello proposto in particolare) ed è emerso, tra gli altri, una forte propensione e desiderio di far del bene e di ‘migliorare il mondo’ attraverso il suo lavoro, pur nel suo piccolo contributo di singolo.

In particolare, Federica ha affermato: «Quando sarò in pensione voglio dirmi che sono soddisfatta di ciò che ho fatto». Alla mia domanda «Cosa le farà dire che è soddisfatta?», Federica rispose «Avrò migliorato il mondo. Per far questo devo trovare dove c’è un bisogno acuto». Abbiamo approfondito il tema anche attraverso strumenti di autovalutazione dei valori, delle tipologie e degli orientamenti professionali che normalmente vengono utilizzati nel bilancio delle competenze. Queste riflessioni hanno favorito la chiarezza su alcuni punti fondamentali irrinunciabili per Federica, cosa che le ha consentito di decidere di rispondere al colloquio in modo negativo: non avrebbe accettato quel lavoro perché decisamente disallineato con alcuni suoi valori prioritari.

Dopo aver accantonato la questione del colloquio, ci siamo focalizzate sul suo obiettivo finale: trovare per fine anno un lavoro che collimasse pienamente con i suoi desideri. Abbiamo quindi lavorato su quali fossero i suoi desideri, quali i timori, quali i vincoli di vario genere, cosa fosse importante e/o prioritario, quali fossero le sue competenze attuali.

Pian piano si è presto rivelato il quadro del possibile lavoro dei suoi desideri (quello che le avrebbe permesso di diventare Chi voleva essere): applicare la sua attuale expertise (alla quale teneva molto) a fin di bene, quindi continuare a fare quello che stava facendo ma dirottandosi sul mondo della microfinanza, lavorando autonomamente da casa ma collegandosi a organizzazioni con sede a Ginevra. Tra le molte azioni che si sono succedute nel piano d’azione, quelle ‘finali’ sono consistite nel ricercare contatti nell’area della microfinanza e chiedere colloqui per capirne il funzionamento e se questo mondo offrisse delle posizioni con i requisiti che potessero soddisfare i suoi desideri; rifare il CV evidenziando le aree di interesse per il settore; attivare i suoi network per la ricerca; fissare colloqui; scegliere fra le varie proposte che emergevano.

Federica ha raggiunto chiarezza completa su ciò che è veramente importante per lei e sui suoi punti di forza e debolezza. Ha focalizzato esattamente il suo lavoro e dove cercarlo. Ha posto in essere le azioni per cercare il posto giusto nell’organizzazione giusta, e al momento del nostro ultimo incontro l’aveva trovato e aveva già preso accordi.

Durante quasi tutto il percorso, le transazioni si sono svolte tra i nostri Stati dell’Io Adulto. In un’occasione sono emersi il suo Bambino a cui ha risposto il mio Genitore Affettivo, nel momento in cui si è rivelato il suo bisogno di avere riconoscimenti per il proprio lavoro: Federica mostrandomi un plico contenente alcuni suoi lavori effettuati in una precedente azienda, dal cui capo si aspettava un riconoscimento mai arrivato per tutto il lavoro fatto, mi chiese «ma non vuole nemmeno vedere tutto il lavoro che ho fatto?». La richiesta proveniva dallo Stato dell’Io Bambino ed era rivolta al mio Genitore Affettivo. Al che risposi «Sta chiedendo a me quello che vorrebbe ottenere dal suo ex capo?». Affermando subito dopo che «non ho dubbi che lei sia un’ottima professionista, ma vorrei che lo riconoscesse lei».

Il percorso si è concluso proprio poco prima del suo ‘lieto evento’ e prima della sua ripresa lavorativa che avrebbe visto l’avvio di questa sua nuova avventura. Un risultato importante, oltre a quello concreto ed evidente, riguarda la consapevolezza che Federica ha ottenuto relativamente ad alcuni suoi stili di pensiero inefficaci che le toglievano soddisfazione nel lavoro: si è resa conto di quanto per lei ciò che faceva non fosse mai abbastanza, si potesse sempre fare meglio e della sua carenza di autoriconoscimento dei risultati ottenuti.

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Testimonianze

In due sole giornate di formazione sull'assertività a cui ho partecipato è riuscita a farmi identificare i punti deboli della mia comunicazione e del mio relazionarmi con il personale della mia azienda, lasciandomi alla fine tutte le armi migliori per poter impostare dei rapporti più chiari anche con i personaggi più difficili.
Laura Cega
Mebro CDA Immobiliare Peonia Rosa Srl
Dopo gli incontri con M.Teresa sono rimasta affascinata, complice sicuramente la sua professionalità e la vastità della materia. E' incredibile come una perfetta "sconosciuta" sia riuscita in meno di mezz'ora ad entrare nel tuo "io" senza quasi farsi accorgere...e senza possibilità di nascondersi....E' stata una bella esperienza, sono contenta di aver avuto l'occasione di conoscere meglio i miei colleghi e spero di portarne i benefici anche sul campo lavorativo....perché su quello personale ci sono già!
Antonella Gnocchi
Encoder Dep. Manager
Ho avuto modo di apprezzare la grande professionalità e umanità di Maria Teresa Paladino durante un periodo difficile della mia vita. Le sarò sempre grata per avermi aiutato.
Desiree Della Volta
Giornalista
Quando l’azienda per cui lavoro mi ha dato la possibilitá di intraprendere un percorso di coaching, la mia richiesta era stata quella di avere un professionista in grado di aiutarmi a vedere ció che non vedevo sostenendo anche un contraddittorio forte se necessario. Con l’aiuto di Maria Teresa non solo sono riuscita a sgomberare le nuvole dal mio cielo, ma ho interiorizzato un senso di serenitá che mi consente oggi di affrontare le sfide quotidiane in modo piú razionale, meno emotivo e senza addossarmi responsabilitá che non mi competono e che generavamo in me un senso di frustrazione. Il percorso é stato a volte faticoso perché ha richiesto un approfondimento interiore a tratti doloroso. L’esperienza di Maria Teresa, la sua paziente capacitá di ascolto e mai di giudizio e la sua capacitá di guida nel ragionamento, mi ha permesso di trovare la strada verso uno stato di maturitá che da sola avrei faticato a raggiungere. Chiunque si trovasse in una situazione di stallo o di semplice incapacitá di prendere una decisione, dovrebbe valutare un percorso di coaching. Avere Maria Teresa al proprio fianco, puó fare la differenza.
Elisa Filippone
Senior Director of Management Accounting VF Corporation
La cosa secondo me piú rappresentativa che il nostro gruppo ha sviluppato con te è ricordarsi di fermarsi e pensare a cosa si sente nei momenti che precedono la guerra interiore e che manifesta poi il peggio di noi. .....Quello che piú mi ha colpito, è quell'energia positiva che trasmetti. É una carica interiore che parte dai piedi e arriva fino all'ultimo capello. L'ho sentita anche in quell'ultimo nostro incontro, e devo dire che ho fatto un po' di scorta...
Stefania Basso
Capo reparto
Finalmente, nella giungla degli "pseudo" conoscitori della personalità umana, una nuova visione sincera e passionale ma soprattutto efficace e portatrice di risultati.
Roberto Dupraz
Gruppo Faulhaber
Maria Teresa ha la rara capacita' di spiegarti con chiarezza concetti e metodologie, e di farti partecipare con passione agli eventi che gestisce con professionalità. Con lei vai a fondo delle problematiche e cerchi dentro di te le risorse per risolverle.
Fabio Gabbiani
Responsabile Formazione e Sviluppo Hewlett-Packard Italia
Ho avuto modo di lavorare con Maria Teresa in diversi momenti del mio percorso lavorativo. Maria Teresa mi ha aiutato nel vedere possibilita’ di crescita e sviluppo in fasi importanti di cambiamento della mia carriera. La grande sensibilita’, l’empatia, la capacita’ di ascolto e la chiarezza rendono Maria Teresa un coach eccezionale e di grande impatto. Posso dirmi veramente fortunato ad avere lavorato con lei in questi anni.
Andrea Lelli
Global Rewards & Recognition Director at Avanade
Di Maria Teresa mi ha colpito da subito la capacita' di mettere a proprio agio l'interlocutore, di capire e ascoltare, di "approfondire" senza invadere, di suggerire senza imporre e di aiutare a "mettere in ordine" le idee gia' proprie. Anche l'approccio col team da me gestito, confermando le prime impressioni, e' stato improntato ad alta professionalita', utile e concreta, ma sempre in un clima di grande cordialita' e fiducia, quasi si fosse in famiglia.
Riccardo Benini
Human Resources Country Manager Hewlett-Packard Italia

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