Ep.22 – 6 caratteristiche del profilo ideale di un leader

Dietro alla domanda “Qual è il profilo di un leader ideale?”, se ne cela un’altra: “quali sono le caratteristiche che le persone vogliono vedere nei loro leader?”

Hogan ha svolto un attento esame della letteratura riguardante questo tema, da cui ha estratto e riassunto sei caratteristiche, direttamente legate alla personalità, che forniscono una guida per l’assessment ottimale del profilo di tali leader.

Queste sei caratteristiche, necessarie ma non sufficienti a determinare l’efficacia di un leader, sono in ordine di importanza decrescente:

1. Integrità. I leader con questa caratteristica mantengono la loro parola, onorano i loro impegni, non hanno favoritismi e lavorano per il bene del team. Questi comportamenti creano la fiducia nei collaboratori. Così, una bassa stabilità emotiva unita ad una bassa prudenza, sono caratteristiche che portano a comportamenti che erodono la fiducia, così come l’impulsività e l’imprevedibilità.
2. Capacità di giudizio. Questa rappresenta un’interessante intersezione tra abilità cognitive e caratteristiche della personalità. Questo secondo gruppo di caratteristiche, piuttosto complesso, racchiude, tra le altre, le particolari tendenze e stili nella presa delle decisioni, così come le reazioni ai feedback.
3. Competenza nel business. I leader esperti del business sanno cosa stanno facendo e sono esperti nel campo del business dell’organizzazione in cui operano. Quando un leader non ha un solido background del particolare business, ma possiede un alto grado di curiosità e di interesse alla conoscenza, sia formale che informale, ha buone chance di essere motivato e capace di imparare “on the job”.
4. Visione. Questa caratteristica è propria di un leader capace di fornire al team un senso di missione e uno sguardo ricco di speranza nel futuro, nonché di spiegare perché il team deve fare ciò che sta facendo e perché. Un’alta capacità immaginativa e curiosità possono portare un leader ad essere visto come portatore di visione.
5. Umiltà. Caratteristiche come una buona stabilità emotiva, buona fiducia in sé stessi, e buona sensibilità interpersonale, unite ad una bassa chiusura verso l’esterno, sono predittive di apertura verso il feedback e contribuiscono tutte alla virtù dell’umiltà.
6. Accesa ambizione per i successi collettivi. I buoni leader lavorano per il successo collettivo, mentre i non buoni sono egoisti, auto-centrati e pensano ai propri affari. I buoni leader sono competitivi (per il team), motivati, persistenti, focalizzati e resilienti.

La cosa interessante è che queste caratteristiche tendono a mitigare gli effetti del contesto o le variabili situazionali. Inoltre, i componenti dei team guidati da leader che posseggono tali caratteristiche, saranno disposti a perdonare loro qualche altra debolezza.

Si diceva che queste caratteristiche sono necessarie ma non sufficienti. Per fare un esempio, l’abilità di destreggiarsi con le faccende correlate alle politiche può essere un elemento cruciale. Un leader che possiede queste sei caratteristiche potrebbe comunque avere difficoltà se circondato da rivali e nemici potenti.

Le implicazioni di tutto ciò su un possibile assessment in grado di rilevare queste caratteristiche e predirre l’efficacia di un leader sono, secondo Hogan, tre:

1. La personalità è al centro della performance di un leader.
2. Tale performance può essere predetta solo usando inventari di personalità attentamente costruiti e validati
3. Un modello di leadership esauriente deve essere strutturato attorno alla personalità associando assessment che validano e predicono comportamenti che impattano i risultati del team.

Immagine di Miguel á Padriñán su Pexels