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Ep. 20 – 14 Segnali di un leader poco equilibrato

14.11.2023

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Trascrizione episodio

Parliamo del pericolo che un leader poco equilibrato costituisce per l’organizzazione che guida.

Un leader di questo tipo, cioè che reagisce in modo non equilibrato o che si comporta in modo irrazionale, è un leader la cui salute mentale è compromessa. Tra poco vedremo quali sono alcuni segnali a cui fare attenzione, che indicano che un leader non è in equilibrio secondo Kets de Vries.

Vediamo come de Vries ci ricorda come la salute mentale di un individuo sia collegata alle sue difese. La salute mentale di un individuo, e perciò la sua capacità di far fronte ai problemi e adattarsi, sono determinate dal genere di difese utilizzate per mantenere un’idea di sé stabile e favorevole.

Più “primitive” sono queste difese, ossia più rigide e inscalfibili nella loro abilità di evitare l’adattamento e i cambiamenti, e meno equilibrato sarà il suo approccio alla vita, ed in particolare alla leadership.

Sono infatti le nostre difese che ci impediscono la flessibilità e la consapevolezza necessarie a vedere la realtà qual è ed essere capaci di rispondere, anziché reagire in automatico agli stimoli provenienti dll’ambiente esterno.

Tra le difese più primitive troviamo per esempio la tendenza a vedere il mondo e le persone tutto in positivo o in negativo, cioè avere una visione in bianco e nero, cancellando tutte le sfumature che la realtà possiede.

Oppure la tendenza a sopravvalutare le altre persone, che è un preludio alla delusione, cioè a metterle su un piedistallo per poi farle invariabilmente cadere con disprezzo. Oppure ancora ad attribuire agli altri qualità che l’individuo rifiuta in se stesso, come per esempio vedere l’altro come disonesto a prescindere, se la disonestà è un tratto che l’individuo che la possiede la scinde e rifiuta dalla propria identità.

Anche la presenza di uno stabile senso di identità è un criterio per valutare l’equilibrio mentale, perché la sua assenza dà origine a sensi di irrealtà, ansia, vuoto interiore, confusione.

Coloro che soffrono di tale assenza sono persone che non riescono bene a differenziare l’immagine di sé da quella degli altri, perché non hanno sviluppato un sufficiente processo di differenziazione durante il loro sviluppo.

Così come è importante anche la capacità di distinguere tra i fatti e la fantasia, per poter valutare l’adeguatezza dei comportamenti, esercitare la capacità di giudizio e reagire correttamente nelle situazioni di stress.

Queste caratteristiche impattano sulla capacità dell’individuo di interagire con gli altri e sulla qualità delle relazioni interpersonali che egli è capace di instaurare e mantenere.

Invece, maggiore è la capacità di autoesame, cioè di comprendere le relazioni esistenti tra i propri pensieri, le emozioni e le azioni, e più è sviluppata la capacità di imparare, meglio l’individuo che le possiede sarà in grado di affrontare le sfide della leadership con equilibrio.

E avrà minori probabilità di abusare del potere e di comportarsi in modo patologico.

Infine, alcuni segnali che possono indicare uno scarso equilibrio del leader a cui dovremmo prestare attenzione secondo de Vries, sono ad esempio:

  1. La sua visione manca di realismo
  2. Trova da ridire su tutti
  3. Non accetta la responsabilità dei propri errori
  4. Pensa che tutti siano o con lui o contro di lui
  5. Reagisce negativamente alle cattive notizie, così che i riporti si autocensurano
  6. Si fa carriera solo mostrandosi sempre d’accordo con il capo
  7. Pretende di prendere da solo tutte le decisioni
  8. Pensa solo ai propri interessi personali
  9. Vuole sempre essere al centro dell’attenzione
  10. È ossessionato dalla propria immagine pubblica ed eccessivamente sensibile ai simboli esteriori del successo
  11. È sempre meno accessibile
  12. Si estranea troppo dalle normali attività
  13. Si rifiuta di programmare la propria successione

Ritrovate o avete ritrovato esempi di questi segnali nei leader della vostra organizzazione?

Quali altri segnali aggiungereste alla lista?

Liberamente tratto da Manfred Kets de Vries, “Leader, Giullari e Impostori”, Cortina Editore

Foto di Andrea Piacquadio – da Pexels

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