Skip to content

Ep.37 – L’UVA e la FRETTA

06.08.2024

Iscriviti

Rimani aggiornato e non perderti mai un episodio.

Trascrizione episodio

Una volta, anni fa, la vendemmia si faceva a fine settembre o inizio ottobre. Di questi tempi, con il cambiamento climatico, i vignaioli sono costretti a sbrigarsi a fare la vendemmia ai primi di settembre o addirittura a metà agosto.

E questo fatto mi ha portato alla mente la questione della fretta. Spesso molti di noi tendono ad affrettarsi in qualsiasi circostanza, anche quando non c’è la necessità.

Sei una persona iperattiva, spesso un po’ nervosa e impaziente? Ti capita spesso di avere appuntamenti che si accavallano e di dover correre per non perderli, ma ogni tanto hai l’impressione che sia inutile correre così tanto ed essere così trafelato?

Magari tendi a parlare velocemente, a camminare velocemente anche quando non ce ne sarebbe bisogno, a sbrigare tutte le faccende il più velocemente possibile.

Quando cammini per strada a passo veloce ti capita di essere infastidito se qualcuno che hai davanti nel marciapiede procede più lentamente di te e ti impedisce di passare.

Hai spesso la sensazione di non avere abbastanza tempo, che non riuscirai a fare tutto quello che devi fare.

Quando sei con qualcuno, ogni tanto pensi che dovresti o vorresti essere da qualche altra parte, a fare qualcos’altro, e qualche volta ti capita di sentire gli altri un po’ invadenti o ‘appiccicosi’.

Ti capita di sentirti dire che sei un po’ distante, che non ti lasci coinvolgere, di essere distaccato e scostante.

D’altra parte, nel lavoro sei veloce, efficiente e indipendente, e queste qualità ti vengono riconosciute e premiate. Tuttavia c’è un certo rischio di superficialità, visto che hai tanti interessi (in fin dei conti, se qualcosa non funziona ti sei tenuto tante altre strade aperte). Per questo offri un’immagine di flessibilità e intercambiabilità, qualità anche queste premiate soprattutto nel mondo lavorativo di oggi.

Il problema è che sgusci via da ogni situazione che, interiormente, temi potrebbe ‘rivelarti’ per come sei veramente, e se gli altri scoprissero come sei, chissà cosa succederebbe… (questa è la tua sensazione, di cui magari sei vagamente consapevole).

Ma mentre corri, non puoi essere in contatto con ciò che senti, con ciò che desideri, con ciò che pensi dal profondo. In fondo è come se sentissi che gli altri non hanno tempo per te, che ti devi ‘spicciare’. Qualche volta nel profondo ti senti un ‘impiastro’, un disturbo per l’altro.

Così saboti a te stesso la possibilità di relazioni vere e nutrienti, dove è importante darsi il tempo di ascoltare, osservare, stare vicino, condividere anche i tempi dell’altro (e rispettare i propri). E questo fatto alimenta un certo isolamento, perché anche gli altri ti percepiscono sfuggente. E questo circolo vizioso ti impedisce di creare una rete di relazioni profonde e solide.

Così, quando sei un po’ giù di morale, ti capita di pensare di non aver ricevuto, o di non ricevere adesso, abbastanza attenzione e affetto.

Ti capita di pensare di non essere importante per gli altri, e che così come sei, in fondo non vai bene.

La tua sfida ora è fermarti a pensare e sentire.

Hai bisogno di recuperare il gusto dello stare senza fare, per recuperare la capacità di sentire e pensare con calma e profondità, e quindi a esprimere te stesso.

Hai bisogno di recuperare il gusto e il nutrimento che dà la vicinanza vera e autentica con l’altro, di recuperare la capacità di godere della presenza reciproca e addirittura dei silenzi.

Un buon inizio potrebbe essere questo:

Fissa un momento nella giornata in cui imposti la sveglia del tuo telefono. Quando il telefono squilla, fermati un momento e chiediti:

  • Sto facendo velocemente quello che sto facendo?
  • Perché mi sto sbrigando? C’è un motivo oggettivo? (per esempio: sto correndo perché il treno sta partendo e io sono ancora in fondo alla banchina…)
  • Se non ho trovato un motivo ‘oggettivo’, cosa mi sto dicendo? Cosa temo? Che sensazione sto provando?
  • Prova a darti delle risposte. Dì a te stesso con voce ferma ma pacata: “Puoi fermarti e pensare. Puoi fermarti e sentire.” All’inizio non sarà magari facile, ma col tempo lo sarà sempre di più. Ora viene la parte sfiziosa:
  • Dì a te stesso, con voce ferma ma pacata: “Puoi prenderti il tempo che ti serve”

Dovrai esercitarti parecchio. Quando sentirai che l’esercizio è diventato facile, sarà arrivato il momento di sperimentarti nella relazione con gli altri.

Sperimentati applicando i punti precedenti durante la prima occasione di scambio con una persona con la quale senti di essere tranquillo e che percepisci pacata e disponibile.

Prenditi il tempo per ascoltarla, per scambiare pensieri e sentimenti, reggendo anche i silenzi.

Il tuo ‘mantra’ è

Puoi prenderti il tempo necessario.

Picture credits: Maria Teresa Paladino

Non vi è ancora nessun commento, ma puoi aggiungerne uno qui di seguito.


Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

2 steps to become more assertive!

Take the quiz, discover your style and LEARN TO BE MORE ASSERTIVE reading the GUIDE!

2 passi per acquisire maggiore assertività!

Fai il quiz, scopri il tuo stile e impara ad ACQUISIRE più ASSERTIVITA’ guardando il video!

Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato e non perderti mai un episodio